Home / approfondimenti / La lettura come luogo d’incontro tra adulto e bambino

La lettura come luogo d’incontro tra adulto e bambino

La voce è uno strumento importantissimo a disposizione di mamme e papà grazie al quale parlano ai propri bimbi, si raccontano e soprattutto creano legami.
Oggi sappiamo che, dalla ventiquattresima settimana, il feto è in grado di udire i suoni e che una volta venuto alla luce il bambino è in grado di riconoscere le voci e le musiche ascoltate con regolarità durante la gestazione. Studi scientifici hanno dimostrato che il bambino reagisce rilassandosi e tranquillizzandosi all’ascolto di una voce conosciuta.
La voce ha dunque una funzione rassicurante e contenitiva, il suo utilizzo presuppone reciprocità ed interazione. La voce di un genitore che legge una storia al proprio bimbo accompagna, contiene da calore.
In qualsiasi contesto la lettura quotidiana ad alta voce è un attività che ha effetti positivi a lungo termine sia sullo sviluppo cognitivo, sia quello linguistico e anche su quello emotivo relazionale.
Dal punto di vista cognitivo i benefici della lettura si spiegano con le evidenze sulla plasticità del cervello del bambino nei primi due,tre anni di vita e sugli effetti benefici di stimoli ed esposizioni precoci. Il nostro cervello, soprattutto nei primi anni di vita, ha la straordinaria capacità di modellarsi e riorganizzarsi in base all’esperienza. Leggendo ad alta voce ai bambini fin da piccoli, con costanza e partecipazione, si comincerà ad abituare il loro cervello a questa nuova e complessa attività.
Rispetto ai benefici sullo sviluppo linguistico, con la lettura il bambino si appropria lentamente della lingua materna delle sue parole, della sua forma e della sua struttura. Pertanto la lettura influisce positivamente sullo sviluppo e la conoscenza del linguaggio orale e scritto e sulla competenza fonologica. Diversi studi hanno dimostrato che un bambino abituato fin da piccolo alla pratica della lettura ad alta voce sviluppa un numero di vocaboli ed una capacità di comprensione molto maggiore rispetto ai bimbi che non sono abituati a questa pratica.
Dal punto di vista dello sviluppo emotivo-relazionale i benefici sono ancora più evidenti. Nel semplice atto dell’adulto che prende in braccio un bambino per leggergli un libro, si concretizza un’esperienza densa di amore, dedizione, partecipazione empatica. La lettura promuove il contatto visivo faccia a faccia e quello fisico dello stare seduti in braccio, entrambi così rilevanti per l’attaccamento.
Leggere ad alta voce ad un bambino significa:
– educare al silenzio e all’ascolto rispettoso
– creare un rapporto affettivo con il libro
– sviluppare l’immaginazione
– creare un territorio comune di idee, immagini ed emozioni.
Il processo di riconoscimento delle emozioni è estremamente importante e non riguarda un puro e semplice apprendimento cognitivo.
Paura, sorpresa, rabbia, curiosità, tristezza, gioia, come fa un bambino a riconoscere le emozioni che vive? La lettura in famiglia aiuta il bambino ad entrare in contatto con le emozioni, sia le proprie che quelle degli altri. I bambini si rivedono nei personaggi di una storia e cercano di comprendere ciò che provano e come gestiscono le emozioni. Il bambino piano, piano capisce che quel sentire riguarda anche altre persone, che le emozioni hanno un senso e si possono riconoscere, comunicare, condividere, rispettare.
Creare un linguaggio comune tra adulto e bambino sulle emozioni è un’azione straordinaria che permette di aprire un dialogo empatico in cui il bambino si sente accolto, riconosciuto, capito.
Il modo di leggere ad alta voce cui faccio riferimento ha a che fare con una dimensione intima e familiare, non servono corsi di formazione, capacità interpretative, doti particolari o tecniche specifiche, ma tempo da dedicare e passione.
Basta seguire il testo ed interagire con il piccolo lettore, attraverso una lettura dialogica ricca di spunti di riflessione e scambi affettivi. E’ importante ricordare che il concetto di lettura è molto diverso per un bambino rispetto a quello dell’adulto: un bambino “legge” le figure, tocca e manipola il libro, a volte lo assaggia, ma sta comunque leggendo!
Come scriveva Lewis Carroll, autore di Alice nel paese delle meraviglie: “le storie sono doni d’amore, funzionano in due direzioni, arricchiscono chi li fa, più ancora di chi li riceve”.
Credo infatti che glia albi illustrati e tutti i libri di qualità per bambini abbiano sempre qualcosa da dire anche agli adulti; riescono a mettere in contatto ciascuno con le proprie parti più profonde, a far entrare nel mondo delle idee e dei sentimenti, permettono di attingere a quei linguaggi e a quelle esperienze che la vita di tutti i giorni ci porta a non usare.

Rimini, 4 agosto 2018

Alice Bernardi
Psicologa, sessuologa, Servizio Liberamente

 

Top