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Nido Le Tartarughe di Mare e La Scuola Infanzia sul Mare

SEDE
Via Enrico Colli, 12 – 47922 Viserbella di Rimini tel. & fax 0541 721604 cell. 3288281484 – 3285645507

Il Nido Le Tartarughe di Mare e la Scuola dell’infanzia sul Mare hanno  iniziato la loro attività il 18 settembre 2017, e accolgono bambini dai 18-36 mesi e dai 3 ai 6 anni.

IL PROGETTO LA SCUOLA SUL MARE
Il progetto nasce dalla collaborazione di due cooperative: Il Millepiedi di Rimini e La Finestra di Sogliano, che hanno sentito l’esigenza di riscoprire le Pedagogie Nuove e strutturare così un metodo innovativo che sappia stimolare ed affiancare in modo armonioso la cresica di ogni bambino inteso come soggetto portatore di diritti e doveri. Tutto questo si intreccia strettamente con la metodologia outdoor che è uno dei pilastri fondamentali della Scuola.
Per noi lo spazio esterno è fondamentale per la salute psico-fisica del bambino, perché pensiamo che non esista mai un motivo per non poter stare fuori, ma che occorre sapere come vestirsi per affrontare ogni clima. Crediamo che concedere al bambino la possibilità di vivere, anche durante il periodo invernale, una parte della sua giornata all’aria aperta, diminuisca il rischio di incorrere in malattie infettive e che fortifichi il suo organismo rendendolo più capace di reagire agli sbalzi termici.
L’ambiente del mare permette ai bambini di esplorare la spiaggia, manipolare la sabbia, inventare giochi con conchiglie, acqua, legnetti, scoprire la fauna che vi ci abita, giocare col vento…
Tra i dieci diritti dei bambini di Gianfranco Zavalloni ci sono il diritto al selvaggio e il diritto alle sfumature e noi adulti abbiamo il dovere di far loro vivere esperienze autentiche e di far conoscere le meraviglie di ciò che li circonda.
Ogni gesto per noi va orientato alla “bellezza” per far sì che ogni bambino di oggi possa essere poi un adulto di domani, forte e completo, pronto ad affrontare la vita.

COMUNITÁ
Pensiamo che la scuola debba essere condivisa per consentire di far fluire pensieri, idee, conoscenze; per questo deve orientarsi alla partecipazione di tutti, adulti e bambini.
Poniamo dunque al centro la dimensione della Comunità e quella del gruppo: il benessere personale è sempre in dialogo con quello collettivo, senza diminuire la libertà. Al centro della proposta educativa non ci sono solo i bisogni dei singoli, ma le condizioni di possibilità di un progetto comunitario che sappia valorizzare la ricchezza e salvaguardare le fragilità di ciascun membro.
Le famiglie sono partner con cui discutere gli orientamenti, in una suddivisione di ruoli che non lascia spazio ad equivoci sulle rispettive responsabilità individuali. Pensiamo che i genitori siano detentori di un sapere prezioso riguardo ai loro figli e che sia necessario, per una scuola che si propone di promuovere il ben-essere del bambino, accogliere e valorizzare le conoscenze e le competenze educative della famiglia, riconoscendole un ruolo di protagonista all’interno della società. Il genitore ha un rapporto privilegiato con il figlio che conosce meglio di qualsiasi altra persona, la loro è una relazione diadica caratterizzata dal rapporto affettivo, mentre nella scuola l’intervento degli educatori si sviluppa in un ambito sociale.
Saranno previsti degli incontri di formazione/preparazione con i genitori che decideranno di fare parte di questa esperienza educativa.

SPAZI
I percorsi di apprendimento intendono svilupparsi a partire dagli spazi, intesi come ambienti preparati e predisposti dall’adulto, rispondenti alla naturale inclinazione dei bambini di abitare il mondo, di porsi domande in relazione ai contesti che attraversano, in funzione ai bisogni che incontrano e alla curiosità di ciascuno. Per tale motivo, un ruolo centrale è affidato ai contesti per l’apprendimento, che sono il nucleo della progettazione dei saperi da parte degli insegnanti. L’ambiente classe non è quella tradizionalmente intesa, ma la scuola è organizzata per gruppi fluidi, talora omogenei e talora eterogenei per età, dunque senza divisioni rigide e stabili.

STILE EDUCATIVO

Nella nostro scuola proponiamo un modello educativo che si ispira a:
– Pensiero di Maria Montessori
– Pedagogia non direttiva
– Pedagogia della Lumaca di Gianfranco Zavalloni
– Outdoor education (vita all’aria aperta)
– Comunicazione non violenta

Pensiero di Maria Montessori
L’idea alla base del metodo che propone è che il bambino vada lasciato libero di esplorare il suo mondo, con la certezza che ci sia un impulso imperscrutabile in lui che lo spinge verso l’apprendimento. In questo senso, la curiosità del bambino è il vero motore dell’apprendimento che, se lasciato “girare” senza interferenze, porterà il bambino a sviluppare al massimo tutto lo spettro delle proprie capacità e a conquistare il mondo con la forza della sua intelligenza. Maria Montessori considerava l’originalità di ogni essere umano un valore per l’umanità intera e sosteneva che a ogni periodo evolutivo deve corrispondere, da parte degli adulti, un insieme di risposte adeguate, il più possibile indirette.
Educare, per ogni maestra montessoriana, deve significare aiutare i bambini a divenire consapevoli del dono che già possiedono e a svilupparlo durante il corso della loro vita. L’educazione è un’educazione per la vita: è il diventare consapevoli di noi stessi, del posto che occupiamo fra tutte le cose che ci circondano, nella società e nell’universo intero.
Pedagogia non direttiva
La pedagogia non direttiva, di cui il maggior esponente è stato Alexander S. Neill, crede che non sia necessario che l’educatore diriga la crescita del bambino. Questa visione pedagogica si fonda su una grande fiducia sulle forze interiori che sostengono dall’interno la crescita dell’uomo. Questa crescita è sempre positiva, secondo questa visione. Se l’adulto interferisce immettendo nella vita infantile divieti e punizioni, e quindi paura e senso di colpa, la crescita del bambino ne risulterà deviata, deformata. Da qui la necessità di sostenere l’autoregolazione e la libera scelta del bambino nel percorso educativo.

Pedagogia della Lumaca di Gianfranco Zavalloni
A scuola è necessario bandire la fretta e gli alunni devono avere la possibilità di crescere nel rispetto dei loro ritmi, dei loro modi e dei loro tempi di apprendimento. Il fautore della “Pedagogia della lumaca” indica delle strategie didattiche di “rallentamento”, utili per far vivere ad ogni bambino la scuola come un luogo in cui si cresce in modo naturale e tranquillo. Perdere tempo a parlare rappresenta la premessa indispensabile per un corretta relazione educativa.
Per noi è importante che ai bambini venga restituito il loro “tempo”, che è diverso da quello degli adulti, è un tempo più lento. I bambini devono avere il tempo di giocare, di scoprire, di assaporare ogni istante della loro vita, senza l’obbligo di dover correre per essere al passo con il più veloce, per essere in linea con il programma da svolgere.
Come ha teorizzato Gianfranco Zavalloni nel suo libro “La pedagogia della lumaca. Per una scuola lenta e non violenta” , è necessario riscoprire e ritornare ai ritmi lenti della natura. In contrapposizione con la scuola “digitale”, sempre più veloce e tecnologica, Zavalloni teorizza e mette in pratica nelle scuole di cui era dirigente un approccio analogico: una scuola lenta, non competitiva, alla riscoperta della manualità e del contatto con la terra.

Outdoor education (vita all’aria aperta)
Il presupposto dell’outdoor education considera l’ambiente esterno fondamentale per l’apprendimento del bambino, tanto quanto l’apprendimento all’interno delle mura scolastiche.
Proprio per questo motivo riteniamo che sia necessario integrare le attività “dentro” la sezione con quelle “fuori” dalla sezione, in un continuum tra le varie esperienze. La vita all’aria aperta offre al bambino tantissimi stimoli che l’ambiente interno da solo non può minimamente uguagliare, stimoli su differenti livelli cognitivi, che vanno dall’aspetto motorio, a quello visivo, uditivo, tattile, olfattivo, gustativo e di socializzazione.
Ciò che accade nel mondo esterno è imprevedibile e pone il bambino di fronte a risposte inaspettate, stimola la sua capacità di adattamento e di risoluzione dei problemi.
Inoltre, lo stare all’aria aperta, esposto a diversi tipi di temperatura e di condizioni climatiche, permette al bambino di sviluppare anticorpi necessari e mette il suo organismo in condizione di far fronte ai piccoli malanni, e a termoregolarsi.
Comunicazione non violenta
La comunicazione non violenta funziona come processo per la risoluzione dei conflitti.
Prendiamo spunto da questo metodo di comunicazione, sottolineando l’importanza di comunicare con le altre persone in maniera sincera, esprimendo i propri stati d’animo e i propri bisogni senza giudicare o insultare gli altri. Tale modalità ci permette di intendere semplicemente i bisogni degli altri senza percepirvi la minima critica o attacco nei nostri confronti.
Ci si sforza quindi sempre, in ambito comunicativo, di non reagire d’impeto, ma di valutare la situazione, di mettersi nei panni dell’altro e di dialogare con lui in maniera pacifica.

ORARI
Il Nido “Le tartarughe di mare” e la scuola dell’infanzia “La scuola sul mare” sono aperti dal lunedì al venerdì dalle ore 07.30 alle ore 16.00.

PREINGRESSO: dalle ore 7.45 alle 8.00 (minimo 10 richieste)
ENTRATA: dalle ore 08.00 alle 09.15
PRIMA USCITA: dalle ore 13.00 alle 13.30
SECONDA USCITA: dalle ore 15.30 alle 16.00.

MENSA
Il pasto è fornito dalla cucina interna con un’attenzione particolare per l’alimentazione proposta, una buona percentuale di alimenti è biologica; nel menù settimanale viene praticata la sostituzione della carne rossa con i legumi.

RETTE NIDO TARTARUGHE DI MARE 2022-23

Nido “Le Tartarughe di Mare”    
rette a.e. 2022.23 con isee senza isee
settembre 160,00 € 212,50 €
da ottobre a giugno uscita ore 13,30 320,00 € 372,50 €
da ottobre a giugno uscita ore 16 350,00 € 402,50 €

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